Tra il vino novello e il vino nuovo ci sono diverse differenze. Già… proprio così… Molte volte sarà capitato anche a te di chiamare il vino nuovo, novello, e viceversa, ma lo sapevi che non sono la stessa cosa?
In questo articolo di Cacciagrande, Azienda Agricola che produce vino da oltre 25 anni, ti spieghiamo il perché.
Il vino nuovo è il vino fresco che potrebbe essere sottoposto ad invecchiamento, il prodotto dell’ultima vendemmia. Da consumare subito, o comunque entro l’anno possiede tutte le caratteristiche di “giovinezza”, dal sapore un po’ grezzo, molto profumato e poco strutturato. Per molti considerato molto semplice da bere.
Il Vino Novello, è invece, il risultato di una tecnica enologica particolare, elaborata in Francia nel 1934, che non prevede la pigiatura delle uve, ma la macerazione carbonica.
La scoperta avvenne casualmente nel tentativo di trovare un modo per conservare le uve appena raccolte, in mancanza delle celle frigorifere. Dopo alcune settimane i ricercatori si accorsero che i grappoli erano fermentati, diventando gassosi e frizzanti. Ne approfittarono per una rapida vinificazione. In pochissimo tempo dalla vendemmia il vino era quindi già pronto per essere bevuto.
La tecnica della macerazione carbonica prevede di collocare l’uva cosi come viene raccolta, senza separare gli acini dal graspo, in apposite cassette poste all’interno di appositi contenitori chiusi, che vengono poi saturati con anidride carbonica dando via al processo di fermentazione che trasforma gli zuccheri in alcol. Ecco da cosa è dato il basso valore alcolico del Vino Novello, oltre al gusto fruttato e amabile.